NIGHTGUIDE INTERVISTA ADRIANO FORMOSO

NIGHTGUIDE INTERVISTA ADRIANO FORMOSO

Gli aspetti più reconditi della nostra psiche sono invisibili agli occhi. Non sono rappresentabili, non hanno una forma fisica, eppure hanno un impatto determinante sulle nostre vite. Possono condizionare il nostro umore, ci condizionano nelle nostre scelte, e sono la sintesi della nostra stessa essenza.
Adesso fate un copia e incolla di questa introduzione, sostituendo alla parola psiche il termine musica. Musica intesa come quella in cui vi identificate, in cui vi riconoscete. La sostanza non cambia, e la sovrapponibilità di questi argomenti è la chiave che caratterizza l'arte di Adriano Formoso.
Adriano è un cantautore, ma al contempo anche uno psicologo psicoterapeuta psicoanalista di gruppo e omeopata-naturopata. Unendo il percorso professionale al percorso artistico, la sintesi ideale è sorta di conseguenza. Quasi come se le due esperienze avessero confermato quello che ognuno di noi ha potuto sperimentare nel proprio mondo. Le nostre emozioni, i nostri ricordi, i nostri impulsi hanno una connessione spesso imprescindibile con la musica. Con essa rivivono, si reverberano, si amplificano.
Lo abbiamo intervistato per saperne di più!
 

 
Sei il terapeuta che canta. Parlaci del nuovo brano «Di Vento -Adolescenza e Bowlby 432 Hz».
Sono convinto che attraverso la canzone si possa fare terapia e cercando di essere un cantautore, facilito la permeabilità della relazione d'aiuto attraverso il piacevole ascolto di un brano musicale. Ho denominato ironicamente i miei brani “canzoniterapie”. Con quest'ultima pubblicazione “Di Vento - Adolescenza e Bowlby 432 Hz”, brano con cui inizio il mio spettacolo denominato “Formoso therapy show”, ho voluto fotografare il mondo degli attuali adolescenti prendendo spunto dalla mia esperienza diretta con loro e le loro difficoltà. Il titolo simboleggia il racconto: “Di Vento”, leggerezza ma anche trasformazione e andamento se togliessimo lo spazio tra la preposizione e il sostantivo, “Adolescenza e Bowlby” per ricondurmi a John Bowlby, il precursore degli studi sugli stili di attaccamento convinto di quanto le nostre esperienze affettive-relazionali infantili influiscano sulla nostra restante formazione durante lo sviluppo. “432 Hz” è l'accordatura che utilizzo per le mie opere. È stato appurato e lo confermo che la musica composta con tale accordatura si veicola con più efficacia nel corpo e nella natura, sia per offrire energia che riequilibrio entrando meglio in risonanza con le frequenze del nostro organismo.
 
Aiuti i bambini ad essere più felici, in che modo?
È un intervento alternato: per un verso direttamente con i bimbi costruendo una relazione con loro affinché possano fidarsi di me, successivamente attraverso “dei giochi musicali”, racconti, risposte adeguate alle domande da loro poste, osservo e gestisco le loro espressioni emotive e cognitive. Per un altro verso entrando in relazione con i genitori aiutandoli a evitare atteggiamenti disfunzionali nell'educazione e nella relazione con i loro figli.
 
Sappiamo che il tuo studio sembra una sala prove, raccontaci...
Dopo anni di lavoro in ambito pubblico ho realizzato il sogno professionale per me più importante, quello di avere un approccio integrato alla persona che includesse la formazione accademica e quella artistica. Così scevro da formalismi, camici e cravatte, ho creato un centro alle porte di Milano nord ovest, a Garbagnate Milanese a ridosso del parco delle Groane, un centro psicoanalitico strutturato in locali diversi a seconda del tipo di attività da svolgere. Dai Gruppi Analitici ad orientamento bioniano alle sedute individuali e a quelle di Neuropsicofonia, un metodo da me realizzato dopo anni di ricerca in ambito neuro-scientifico che affonda le sue radici nella musicoterapia ricettiva.
 
Hai detto che la parola è l'essenza del canto e del suono, quindi è musica. Ci vuoi spiegare meglio questo passaggio?
Quando ero bambino penso di essere stato indotto da mio padre a pormi qualche domanda a riguardo, scherzando egli affermava che “gli italiani parlano, i francesi cantano e gli inglesi sputano”. Al di là dell'ironia mi piace pensare che ogni forma di vibrazione attraverso l'aria si propaga acusticamente, se noi pizzicassimo una corda di chitarra in assenza di aria non sentiremmo nulla. Le parole sono suoni, le cadenze sviluppi armonici (i dialetti soprattutto ce lo insegnano) e quindi la parola, frutto del principale strumento musicale del corpo umano (il cavo orofaringeo e la laringe), è musica.
 
Il 30 giugno ci sarà l'evento al Teatro San Babila di Milano: il Formoso Therapy Show. Un evento unico nel suo genere?
Si, ritengo che lo sia. Chi parteciperà all'evento vivrà una triplice esperienza, quella di assistere ad un concerto, ad un evento ludico e a un convegno di psicologia. Si canta, si ride, si apprende e si comprende. Sarà un momento di crescita personale divertendosi. Attraverso alcune mie canzoni scelte per l'occasione guiderò ad una riflessione sulle varie fasi della vita delle persone, dal perinatale all'anzianità e come una serie di processi diventino sincronici, partendo dall'infanzia e caratterizzando le successive esperienze delle nostre vite.
 

 

adriano formoso, intervista

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