Intervista a Raffaele Pietro Penza, autore del romanzo “Book Soul”.
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12/12/2024 | Bookpress
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Raffaele Pietro Penza è nato a Cernusco Sul Naviglio nel 1976. Laureato in giurisprudenza, lavora nel settore della formazione professionale, aziendale e nei servizi al lavoro. Pubblica i romanzi “Quasi Quasi vorrei dirti” (Gruppo Edicom, 2001), “Tre + Uno” (Nolica Edizioni, 2021), “Book Soul” (Bolis Edizioni, 2024) e la raccolta di racconti “Blackout” (Bolis Edizioni, 2023).
«Il tuo nuovo romanzo “Book Soul” è diviso in tre sezioni: la Libreria, la Guerra e il Diario di Silvia. Vuoi descriverci brevemente di cosa parlano?»
Book Soul si sviluppa in tre momenti distinti. La Libreria rappresenta un luogo fisico resistente e vulnerabile, come la letteratura stessa, e simboleggia uno spazio interiore in cui non trovano rifugio solo il lettore ma anche tutti i personaggi dei romanzi collocati all'interno della libreria. Ed è qui, in questa libreria rossa abbandonata tra le macerie della guerra che i personaggi dei romanzi prendono vita; le loro storie diventano un concerto di voci che si confrontano su l'amore, sull'odio, sull'amicizia, sulla guerra, tutto intorno a loro crolla ma i personaggi dei romanzi sono vivi. Differentemente la guerra è il momento del caos, della disgregazione, dell'incomunicabilità che diventa violenza: non ti voglio ascoltare, non ti voglio capire, voglio solo distruggerti ed ecco che il potere salvifico delle parole viene a mancare portando con sé dolore e distruzione. Questa parte del romanzo è raccontata con lo sguardo di Valerio, professore di filosofia che sotto le bombe ripensa al suo amore per Silvia ed immagina la sua prima lezione di filosofia come insegnante, finalmente, di ruolo. Infine c'è il Diario di Silvia che attraverso l'uso della scrittura raccoglie e riordina i pezzi della sua esistenza ed ecco che le parole con tutta la loro forza tornano a rendere più sopportabili le difficoltà della vita.
«Ciò che più colpisce della tua opera sono le numerose citazioni alle parole di alcuni filosofi e di importanti scrittori contemporanei e del passato; sei riuscito a integrarle perfettamente nella narrazione, senza che l'appesantiscano e, anzi, facendo in modo che esse appartengano tanto a te quanto ai tuoi personaggi. Cosa ha significato e significa per te il loro lascito fatto di parole e di riflessioni esistenziali, e in che modo ha influenzato la tua scrittura e i temi che esplori nelle tue opere?»
Valerio e Silvia, sono profondamente legati al mondo dei libri e il loro è un legame intellettuale seppur vissuto differentemente: Valerio ha un respiro più critico e razionale verso la letteratura, viceversa Silvia colleziona libri e vive la letteratura in maniera emotiva e viscerale tant'è che si identifica con le storie che legge diventandone custode perché crede nella forza e nella bellezza della letteratura ma anche nell'importanza di condividere le storie dei libri, perché in queste storie ci sono uomini che amano e soffrono come noi. Le citazioni dei filosofi e degli scrittori che appaiono in Book Soul li ho pensati come parte di un dialogo amoroso tra Valerio e Silvia e costituiscono le fondamenta del loro pensiero; i filosofi e gli scrittori che ho citato sono tanti e per citarne alcuni ci sono: Stendhal, Calvino, Bulgakov ma anche Platone e Nietzsche... e sono stati tutti, lo sono tutt'ora, compagni di viaggio perché mi piace continuare a cercare quel filo sottile che mi lega e ci lega, ai grandi autori del passato, è con loro che trovo ispirazione ed è con loro che posso esplorare le tematiche esistenziali a me più care: l'identità, la fragilità umana, il senso della vita.
«Il saggio Valerio è uno dei due intensi protagonisti della storia da te narrata: vuoi descriverci il viaggio che hai compiuto per delineare la sua caratterizzazione?»
Valerio interpreta il ruolo dell'insegnante con grande entusiasmo e vive in modo tormentato il ricordo della sua storia d'amore con Silvia. Per costruirlo ho attinto tanto dalla filosofia, volevo che fosse capace di osservare il reale e che come un eroe tragico fosse capace di convivere e trasformare il dolore in redenzione.
«La malinconica Silvia è un personaggio più sfuggente, che impariamo a conoscere soprattutto grazie ai ricordi di Valerio e attraverso la scrittura di un diario intimo. Chi o cosa ha ispirato la sua figura?»
È la prima volta che mi sono cimentato in una figura femminile: volevo che Silvia rappresentasse la fragilità umana e che portasse con sé quel senso di perdita universale che attraversa l'esistenza di ognuno di noi. E il diario è il tentativo di dare voce a un mondo interiore a cui troppo spesso non diamo ascolto. Silvia all'interno di Book Soul si svela lentamente, in punta di piedi ma credo che lasci un segno importante nel romanzo.
«Dalla tua opera: “I grandi romanzi parlano di odio, d'amore, d'amicizia, di guerra, di sofferenza, di miseria, di solidarietà, di egoismo, di vita! E non per schemi astratti, con postulati e sofismi ma con le storie degli altri, con la vita degli altri, che poi è anche la nostra [...> il sudore, il sangue, la carne viva dei personaggi è la mia, la tua, la nostra”. Nel romanzo, incontriamo una libreria rossa che riesce addirittura a resistere a una catastrofe nucleare: una simbologia potente e significativa; in che modo, secondo te, la letteratura può salvare l'essere umano dalle sue miserie?»
La libreria rossa è un luogo di appartenenza, un punto fermo che resiste mentre tutto intorno crolla. Nel romanzo la guerra e la letteratura sono due forze apparentemente opposte ma entrambe hanno capacità di trasformare le persone. La guerra porta distruzione, mentre la letteratura si fonda sulla costruzione di significati e sulla conservazione della memoria umana. Se da un lato, c'è il potere distruttivo della guerra, dall'altro il potere conservativo delle storie. Book Soul vuole trasmettere proprio l'idea che, persino nel caos e nella rovina, c'è qualcosa di eterno e universale che resiste e sono i libri a resistere perché con i libri ricordiamo, comprendiamo e talvolta, guariamo. Nella letteratura l'umanità si può ancora riconoscere, rifugiare e forse salvare.
«Vuoi condividere con noi una citazione tratta da “Book Soul” che ti sta particolarmente a cuore, motivandone la scelta?»
La citazione che mi sta a cuore, l'ho presa in prestito da Grazia Deledda: "Siamo canne e la sorte è il vento." Valeria e Silvia sono fragili come le canne e resistono al vento che rappresenta le circostanze imprevedibili della vita anche quando gli avvenimenti sfuggono al loro controllo. Le canne si piegano, raramente si spezzano, anche Book Soul vuole essere una forma di resistenza per chi nella letteratura trova la forza di andare avanti e di restare in piedi.
«Nel 2023 hai pubblicato la raccolta di racconti “Blackout”: di cosa trattano queste storie?»
Blackout è una raccolta di quattordici racconti che vanno fuori dall'ordinario e ogni storia è in bilico tra il reale e l'immaginario. Ogni racconto è legato ad un'età specifica e a uno spazio temporale che parte dalla metà degli anni '80 e arriva all'anno 2030. In Blackout ho raccontato esistenze borderline e insane che cercano di dare un senso alla loro esistenza: ci sono amori infelici, errori evitabili e solitudini. La raccolta è un viaggio attraverso le ombre, ma con la consapevolezza che, anche nei momenti più bui, la luce può trovare un varco e illuminare ciò che era nascosto, perché come canta Cohen "There is a crack in everything, that's how the light gets in”. L'ultimo racconto è invece un fuori raccolta, ho voluto dedicare questo racconto a Paolo Conte, mi sono immaginato i suoi pensieri e le sue sensazioni poco prima di salire sul palco.
Contatti
https://www.raffaelepietropenza.it/
https://www.instagram.com/rppenza/
www.bolisedizioni.it
Link di vendita online
https://www.bolisedizioni.it/product-page/book-soul
«Il tuo nuovo romanzo “Book Soul” è diviso in tre sezioni: la Libreria, la Guerra e il Diario di Silvia. Vuoi descriverci brevemente di cosa parlano?»
Book Soul si sviluppa in tre momenti distinti. La Libreria rappresenta un luogo fisico resistente e vulnerabile, come la letteratura stessa, e simboleggia uno spazio interiore in cui non trovano rifugio solo il lettore ma anche tutti i personaggi dei romanzi collocati all'interno della libreria. Ed è qui, in questa libreria rossa abbandonata tra le macerie della guerra che i personaggi dei romanzi prendono vita; le loro storie diventano un concerto di voci che si confrontano su l'amore, sull'odio, sull'amicizia, sulla guerra, tutto intorno a loro crolla ma i personaggi dei romanzi sono vivi. Differentemente la guerra è il momento del caos, della disgregazione, dell'incomunicabilità che diventa violenza: non ti voglio ascoltare, non ti voglio capire, voglio solo distruggerti ed ecco che il potere salvifico delle parole viene a mancare portando con sé dolore e distruzione. Questa parte del romanzo è raccontata con lo sguardo di Valerio, professore di filosofia che sotto le bombe ripensa al suo amore per Silvia ed immagina la sua prima lezione di filosofia come insegnante, finalmente, di ruolo. Infine c'è il Diario di Silvia che attraverso l'uso della scrittura raccoglie e riordina i pezzi della sua esistenza ed ecco che le parole con tutta la loro forza tornano a rendere più sopportabili le difficoltà della vita.
«Ciò che più colpisce della tua opera sono le numerose citazioni alle parole di alcuni filosofi e di importanti scrittori contemporanei e del passato; sei riuscito a integrarle perfettamente nella narrazione, senza che l'appesantiscano e, anzi, facendo in modo che esse appartengano tanto a te quanto ai tuoi personaggi. Cosa ha significato e significa per te il loro lascito fatto di parole e di riflessioni esistenziali, e in che modo ha influenzato la tua scrittura e i temi che esplori nelle tue opere?»
Valerio e Silvia, sono profondamente legati al mondo dei libri e il loro è un legame intellettuale seppur vissuto differentemente: Valerio ha un respiro più critico e razionale verso la letteratura, viceversa Silvia colleziona libri e vive la letteratura in maniera emotiva e viscerale tant'è che si identifica con le storie che legge diventandone custode perché crede nella forza e nella bellezza della letteratura ma anche nell'importanza di condividere le storie dei libri, perché in queste storie ci sono uomini che amano e soffrono come noi. Le citazioni dei filosofi e degli scrittori che appaiono in Book Soul li ho pensati come parte di un dialogo amoroso tra Valerio e Silvia e costituiscono le fondamenta del loro pensiero; i filosofi e gli scrittori che ho citato sono tanti e per citarne alcuni ci sono: Stendhal, Calvino, Bulgakov ma anche Platone e Nietzsche... e sono stati tutti, lo sono tutt'ora, compagni di viaggio perché mi piace continuare a cercare quel filo sottile che mi lega e ci lega, ai grandi autori del passato, è con loro che trovo ispirazione ed è con loro che posso esplorare le tematiche esistenziali a me più care: l'identità, la fragilità umana, il senso della vita.
«Il saggio Valerio è uno dei due intensi protagonisti della storia da te narrata: vuoi descriverci il viaggio che hai compiuto per delineare la sua caratterizzazione?»
Valerio interpreta il ruolo dell'insegnante con grande entusiasmo e vive in modo tormentato il ricordo della sua storia d'amore con Silvia. Per costruirlo ho attinto tanto dalla filosofia, volevo che fosse capace di osservare il reale e che come un eroe tragico fosse capace di convivere e trasformare il dolore in redenzione.
«La malinconica Silvia è un personaggio più sfuggente, che impariamo a conoscere soprattutto grazie ai ricordi di Valerio e attraverso la scrittura di un diario intimo. Chi o cosa ha ispirato la sua figura?»
È la prima volta che mi sono cimentato in una figura femminile: volevo che Silvia rappresentasse la fragilità umana e che portasse con sé quel senso di perdita universale che attraversa l'esistenza di ognuno di noi. E il diario è il tentativo di dare voce a un mondo interiore a cui troppo spesso non diamo ascolto. Silvia all'interno di Book Soul si svela lentamente, in punta di piedi ma credo che lasci un segno importante nel romanzo.
«Dalla tua opera: “I grandi romanzi parlano di odio, d'amore, d'amicizia, di guerra, di sofferenza, di miseria, di solidarietà, di egoismo, di vita! E non per schemi astratti, con postulati e sofismi ma con le storie degli altri, con la vita degli altri, che poi è anche la nostra [...> il sudore, il sangue, la carne viva dei personaggi è la mia, la tua, la nostra”. Nel romanzo, incontriamo una libreria rossa che riesce addirittura a resistere a una catastrofe nucleare: una simbologia potente e significativa; in che modo, secondo te, la letteratura può salvare l'essere umano dalle sue miserie?»
La libreria rossa è un luogo di appartenenza, un punto fermo che resiste mentre tutto intorno crolla. Nel romanzo la guerra e la letteratura sono due forze apparentemente opposte ma entrambe hanno capacità di trasformare le persone. La guerra porta distruzione, mentre la letteratura si fonda sulla costruzione di significati e sulla conservazione della memoria umana. Se da un lato, c'è il potere distruttivo della guerra, dall'altro il potere conservativo delle storie. Book Soul vuole trasmettere proprio l'idea che, persino nel caos e nella rovina, c'è qualcosa di eterno e universale che resiste e sono i libri a resistere perché con i libri ricordiamo, comprendiamo e talvolta, guariamo. Nella letteratura l'umanità si può ancora riconoscere, rifugiare e forse salvare.
«Vuoi condividere con noi una citazione tratta da “Book Soul” che ti sta particolarmente a cuore, motivandone la scelta?»
La citazione che mi sta a cuore, l'ho presa in prestito da Grazia Deledda: "Siamo canne e la sorte è il vento." Valeria e Silvia sono fragili come le canne e resistono al vento che rappresenta le circostanze imprevedibili della vita anche quando gli avvenimenti sfuggono al loro controllo. Le canne si piegano, raramente si spezzano, anche Book Soul vuole essere una forma di resistenza per chi nella letteratura trova la forza di andare avanti e di restare in piedi.
«Nel 2023 hai pubblicato la raccolta di racconti “Blackout”: di cosa trattano queste storie?»
Blackout è una raccolta di quattordici racconti che vanno fuori dall'ordinario e ogni storia è in bilico tra il reale e l'immaginario. Ogni racconto è legato ad un'età specifica e a uno spazio temporale che parte dalla metà degli anni '80 e arriva all'anno 2030. In Blackout ho raccontato esistenze borderline e insane che cercano di dare un senso alla loro esistenza: ci sono amori infelici, errori evitabili e solitudini. La raccolta è un viaggio attraverso le ombre, ma con la consapevolezza che, anche nei momenti più bui, la luce può trovare un varco e illuminare ciò che era nascosto, perché come canta Cohen "There is a crack in everything, that's how the light gets in”. L'ultimo racconto è invece un fuori raccolta, ho voluto dedicare questo racconto a Paolo Conte, mi sono immaginato i suoi pensieri e le sue sensazioni poco prima di salire sul palco.
Contatti
https://www.raffaelepietropenza.it/
https://www.instagram.com/rppenza/
www.bolisedizioni.it
Link di vendita online
https://www.bolisedizioni.it/product-page/book-soul
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